Nello sport siamo abituati a vedere cose improbabili. Ma l’impossibile è tutta un’altra cosa. E l’11 febbraio del 1990, nonostante le probabilità fossero tecnicamente date 42 a 1, successe davvero l’impossibile sul ring di Tokyo, in Giappone: James “Buster” Douglas sconfisse Mike Tyson nel campionato mondiale dei pesi massimi.
Nello sport siamo abituati a vedere cose improbabili. Ma l’impossibile è tutta un’altra cosa. E l’11 febbraio del 1990, nonostante le probabilità fossero date tecnicamente 42 a 1, successe davvero l’impossibile sul ring di Tokyo, in Giappone: James “Buster” Douglas sconfisse Mike Tyson nel campionato mondiale per pesi massimi. Il documentario “42 to 1” racconta come tutto questo fosse assolutamente improbabile. Comincia a Columbus, Ohio, dove a metà degli anni ’80 è cresciuto Douglas, figlio di un pugile che lo ha allenato e guidato fino a diventare uno dei primi 10 concorrenti della categoria pesi massimi. Naturalmente venne su all'ombra della stella di “Iron” Mike Tyson, diventato un fenomeno mondiale, imbattuto nella sua incredibile corsa al titolo. E quando fu fissato il loro incontro, Douglas fu preso alla leggera, quasi fosse un trampolino di lancio per incontri più importanti. Ma il giorno in cui si incontrarono, una serie di circostanze straordinarie portò a un risultato inimmaginabile. Se nel 1990 eravate appassionati di sport, ricorderete perfettamente dove vi trovavate quando avete sentito parlare di Tyson-Douglas. Perché, in fondo, successe l’impossibile.